25 Aprile le parole di Mattarella: “Fu rivolta morale, no al baratto della libertà con l’ordine”

25 Aprile le parole di Mattarella:  “Fu rivolta morale, no al baratto della libertà con l’ordine”

“Festeggiare il 25 aprile significa celebrare il ritorno dell’Italia alla libertà e alla democrazia, dopo vent’anni di dittatura, di privazione delle libertà fondamentali, di oppressione e di persecuzioni. Significa ricordare la fine di una guerra ingiusta, tragicamente combattuta a fianco di Hitler. Una guerra scatenata per affermare tirannide, volontà di dominio, superiorità della razza, sterminio sistematico”. Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di Vittorio Veneto che segnano le celebrazioni del 74esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. E il capo dello Stato ammonisce: “La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva”.”Molti italiani, donne e uomini, giovani e anziani, militari e studenti, di varia provenienza sociale, culturale, religiosa e politica, maturarono la consapevolezza che il riscatto nazionale sarebbe passato attraverso una ferma e fiera rivolta, innanzitutto morale, contro il nazifascismo”, dice Mattarella. “A chiamarci a questa celebrazione – continua – sono i martiri delle Fosse Ardeatine , di Marzabotto , di Sant’ Anna di Stazzema e di tanti altri luoghi d’Italia; di Cefalonia, dei partigiani e dei militari caduti in montagna o nelle città, dei deportati nei campi di sterminio, dei soldati di Paesi lontani che hanno fornito un grande prezioso contributo e sono morti in Italia per la libertà”. E poi un passaggio più che mai attuale: “L’Italia pone i suoi fondamenti nella dignità umana, nel rispetto dei diritti politici e sociali, nell’eguaglianza tra le persone, nella collaborazione fra i popoli, nel ripudio del razzismo e delle discriminazioni”, e “non era così nel ventennio fascista”.

Ma a segnare le celebrazioni sono anche le polemiche: la sindaca di Roma, Virginia Raggi, contestata al corteo Anpi. I 5S, in testa Di Maio, il sindaco di Napoli e di Torino, e il governatore del Piemonte contro Salvini per la sua presenza a Corleone non per la Festa di Liberazione, ma per l’inaugurazione del locale commissariato di polizia. La Comunità ebraica che non partecipa al corteo a Roma in polemica con partigiani e pd locale per la presenza tra i manifestanti di bandiere filopalestinesi.