Giuseppe Conte: Il primo ministro è stato ricevuto alla Casa Bianca con una calorosa stretta di mano dal presidente americano Donald Trump

Giuseppe Conte: Il primo ministro è stato ricevuto alla Casa Bianca con una calorosa stretta di mano dal presidente americano Donald Trump

Il primo ministro Giuseppe Conte è stato ricevuto alla Casa Bianca con una calorosa stretta di mano dal presidente americano Donald Trump. Dopo la firma del Libro degli ospiti nella Roosevelt Room, i due presidenti si sono spostati nello Studio Ovale per un tête-à-tête, all’insegna della convergenza assoluta su tutti i temi affrontati, dalla geopolitica all’economia. «Conte è stato un buon amico sin dall’inizio – ha esordito Trump -, siamo entrambi outsider della politica: dobbiamo difendere i sogni dei nostri cittadini» ha detto, annunciando da oggi «un nuovo dialogo strategico tra Italia e Usa». «L’Italia è un grande Paese per investire – ha affermato -. Siamo quasi paesi gemelli, è diventata interlocutore privilegiato e punto di riferimento in Ue degli Stati Uniti per le sfide che abbiamo davanti», a cominciare dalle «varie crisi migratorie».

Intesa totale

«Molti altri Paesi in Europa dovrebbero seguire l’esempio dell’Italia sull’immigrazione» ha aggiunto Trump, che ha dato a Conte il via libera su tre questioni cruciali: la Libia («riconosciamo il ruolo di leadership dell’Italia nella stabilizzazione»); una cabina di regia permanente per il Mediterraneo («è necessario proteggerci dall’immigrazione illegale»); e il nodo degli scambi commerciali e dei dazi («dobbiamo colmare presto il deficit commerciale»). Il premier italiano, per la prima volta in visita ufficiale a Washington, ha ricambiato i complimenti del padrone di casa: «Da avvocato, posso dire che Trump è un ottimo negoziatore, un grandissimo difensore degli interessi americani».«In Italia e negli Stati Uniti stiamo dimostrando che il cambiamento è possibile – ha dichiarato ancora il premier -, sono entrambi governi del cambiamento scelti dai cittadini per apportare un miglioramento alle proprie condizioni di vita».

I temi del colloquio

Un’intesa totale, che ha riguardato molte altre questioni, non solo il capitolo della lotta al terrorismo e il rischio che «attraverso le rotte dell’immigrazione possono arrivare foreign fighters», come sostuto da Conte. «Siamo d’accordo che un regime brutale come quello in Iran non dovrà mai entrare in possesso di armi nucleari» ha rivelato ancora Trump; in sintonia anche sulla «necessità di diversificare le fonti energetiche» e «di riformare il Wto: le regole sono vecchie da anni – ha spiegato dal canto suo Conte -, non possiamo ancora considerare la Cina come un “paese emergente”. Anche «sulla Nato c’è stata una posizione chiara di Trump che io condivido – sostiene il premier -, l’ esigenza di riequilibrare la spesa che in questo momento è squilibrata: sono posizioni ragionevoli che io tengo in gran conto, dobbiamo negoziare per trovare il punto di equilibrio». «Sono molto invidioso dei numeri di crescita dell’economia, ma anche ambizioso – ha aggiunto -: vogliamo fare tante, più del passato, pronti a fare riforme strutturali da portare davanti all’Ue».«Conte farà un ottimo lavoro – la benedizione finale di Trump -, sa come promuovere e vendere i prodotti italiani: si arriverà a delle cifre record».

 

Fonte Corriere.it