Italia:L’ultimo viaggio del capo dei capi Totò Riina sepolto a Corleone

Italia:L’ultimo viaggio del capo dei capi Totò Riina sepolto a Corleone

La salma del boss Totò Riina è arrivata stamattina al cimitero di Corleone (Palermo), chiuso al pubblico fino a stasera. Il figlio del capomafia, Salvo Riina è arrivato ieri sera a Palermo in aereo da Parma. La salma è stata fatta entrare da un ingresso laterale per evitare i fotografi e i giornalisti.    Una semplice benedizione durata solo pochi minuti impartita da un sacerdote ha posto la parola fine alla parabola del feroce padrino di Cosa nostra.  Il prete e’ poi andato via e si e’ proceduto alla sepoltura. Presenti al rito la moglie Ninetta Bagarella e i figli Maria Concetta, Lucia e Salvatore Giovanni, il primogenito, è detenuto..  L’arcidiocesi di Monreale aveva ribadito a chiare lettere che non era possibile celebrare le esequie poiche’ il boss, in quanto mafioso e mai pentito, per la Chiesa e’ scomunicato.. E’ stato Fra Giuseppe Gentile, parroco della chiesa di Maria Santissima delle Grazie di Corleone a bendire la salma.  La Chiesa: “No al funerale pubblico” “Un funerale pubblico non è pensabile. Ricordo la scomunica del Papa ai mafiosi, la condanna della Chiesa italiana che su questo fenomeno ha una posizione inequivocabile. La Chiesa non si sostituisce al giudizio di Dio ma non possiamo confondere le coscienze”.A dirlo all’indomani della morte del boss il portavoce della Cei, don Ivan Maffeis.  “La Chiesa italiana ribadisce la ferma condanna di qualunque fenomeno mafioso. Ricordiamo anche la scomunica del Papa nei confronti dei mafiosi”, diceil direttore delle Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana.   Le tombe di Corleone Tra le tombe eccellenti c’è quella di Placido Rizzotto, il sindacalista e politico italiano, rapito e ucciso da Cosa Nostra. A poca distanza la memoria di Bernardino Verro, anch’egli sindacalista e politico italiano nonché primo sindaco socialista di Corleone, assassinato dalla mafia. Basta muoversi un po’ per trovare la lapide di Francesco Paolo Leggio, di Corleone, nipote di Giacomo Riina e quella dell’impresario di pompe funebri Francesco Coniglio, ucciso nel ’76. E ancora, la tomba di Michele Navarra, medico e mafioso italiano, legato a Cosa Nostra e il tumulo della famiglia Provenzano, che accoglie anche i resti del mafioso Bernardo, detto Binnu u’ Tratturi.

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