Arte: L’intervista a Rosa Loiero, le mie opere un modo per trasformare le emozioni in espressione artistica.

Arte: L’intervista a Rosa Loiero, le mie opere un modo per trasformare le emozioni in espressione artistica.

L’incontro con l’artista Rosa Loiero avviene quasi per caso, durante una cena a casa sua organizzata dal marito. Profonda conoscitrice di strumenti, tecniche e materiali, coniuga le sue vaste conoscenze pratiche del restauro con il gusto per il bello e con la capacità di esprimersi ad alto livello artistico attraverso stili e materiali diversi.
Noi de ilfattoonline.com siamo lieti di presentarvi unintervista che segue, gentilmente concessa dall’artista nella sua stessa abitazione.

Sei un artista che si è affaciata nella carriera di artigiano. Come e in quale maniera hai iniziato questo percorso?

Mai avrei pensato che avrei poi intrapreso la strada dell’artigianato, proseguendo così di fatto, quella che era solo una passione . Era “normale” infatti, a casa mia, vedermi preparare vari tipi di resine e pigmenti sia organici che inorganici come si preparavano stampi oppure matrici, o che so spolveri piuttosto che malte o si predisponevano colle scaldate a bagnomaria per realizzare materiali che rispondevano allo scopo e via dicendo. Il tempo dava la sua risposta, positiva o negativa che fosse. E’ così che fui, fin da ragazza, introducendomi in questo campo e compresi da subito che la cosa mi piaceva.Un poco alla volta mi si sviluppò una conoscenza empirica, fatta di tanta semplicità, cosa che non ho più dimenticato e che è stata determinante per l’osservazione di tutto il resto. Ho capito da subito che era nella semplicità che si trovava la risposta che io mi sono prefissata di andare in seguito a cercare.

Sei un artista che si è affaciata nella carriera di artigiano. Come e in quale maniera hai iniziato questo percorso? della vita ha lasciato il suo segno nella tua arte?

Mai avrei pensato che avrei poi intrapreso la strada dell’artigianato, proseguendo così di fatto, quella che era solo una passione . E’ attraverso di Lui, infatti, che io ho avuto l’occasione di apprendere i primi rudimenti di questa attività. Questo mi ha fatto innamorare di questo mondo, così particolare Era “normale” infatti, a casa mia, vedere come si preparavano e si utilizzavano vari tipi di resine e pigmenti sia organici che inorganici come si preparavano stampi oppure matrici, o che so spolveri piuttosto che malte o si predisponevano colle scaldate a bagnomaria per realizzare materiali che rispondevano allo scopo e via dicendo. Di fatto, quando si aveva il bisogno di risolvere qualche problema che man mano si presentava, si preparava la mistura che si riteneva più idonea. Il tempo dava la sua risposta, positiva o negativa che fosse. E’ così che fui, fin da ragazzo, introdotto in questo campo e compresi da subito che la cosa mi piaceva Un poco alla volta mi si sviluppò una conoscenza empirica, fatta di tanta semplicità, cosa che non ho più dimenticato e che è stata determinante per l’osservazione di tutto il resto. Ho capito da subito che era nella semplicità che si trovava la risposta che io mi sono prefissato di andare in seguito a cercare.

Quando è nata la tua passione per l’arte?

L’arte in ogni sua forma mi ha sempre attirato ed incuriosito.
Da ragazza cercavo sempre di essere creativa, inoltre ho sempre personalizzato le mie case lavorandovi in prima persona. Ne costruisco accessori per abbellirle e cerco di personalizzare alcuni pezzi di mobili. Prima, a causa del lavoro, non avevo sufficientemente tempo per dedicarmi all’arte vera e propria, poi pian piano ho cercato di organizzarmi e trovare lo spazio per quella che era la mia aspirazione, ed ho finalmente potuto allestire il mio laboratorio e intraprendere questa bellissima avventura.

In cosa consistevano le tue prime creazioni?

Ho iniziato decorando oggetti di Swarovski, ma cercavo di lavorare anche su altri materiali, da questo è partito tutto, direi.

Dove e come hai appreso le competenze tecniche che impieghi per creare le tue opere?

Penso che la spinta verso le attività manuali sia naturalmente dentro di me.
In ogni caso la mia perseveranza ed i miei studi da autodidatta mi hanno permesso di avere quelle basi che ho successivamente sviluppato con gli anni. Ho avuto modo di seguire lavori di altri artisti, ero curiosa e osservavo ogni cosa e così apprendevo.

C’è qualche maestro e artista che ti ha influenzato positivamente? Oppure sei soprattutto un autodidatta?

Amo molto le opere di Michelangelo, ma non ho mai ricevuto un insegnamento “ufficiale” da nessuno. Come dicevo, ho una grande memoria fotografica, sono una curiosa, un ottima osservatrice. E poi sì, sono in gran parte un autodidatta. Non smetto mai di sperimentare. Faccio tante prove finché le cose alla fine mi riescono facilmente. E ho sempre voglia di provare nuove tecniche e materiali.

A proposito… con quali materiali lavori e quali tecniche usi?

Utilizzo sempre materiali di recupero. Legno di tutti i tipi, la carta, il vetro e soprattutto cerco di valorizzare vecchi oggetti di arredamento,praticamente cerco di dargli una nuova anima. Quando lavoro di solito parto con un progetto preciso ma capita che ad un certo momento del lavoro il materiale che mi trovo davanti presenti caratteristiche tali da obbligarmi a cambiare la mia idea e a creare forme diverse.
Lavoro con la cartapesta: realizzo una struttura interna con una rete, faccio macerare strisce di carta e le applico sulla struttura creando sculture molto robuste.Mi piace anche dipingere affreschi

Quali strumenti impieghi?

Nel mio laboratorio si trovano tutte le attrezzature da quelle da falegnameria fino a quelle da pittore. E qualcosa in più…

Che tipo di colori usi e come applichi la colorazione?

Uso soprattutto acrilici e polveri che diluisco nel bianco: acquisto i miei colori soprattutto nei negozi specializzati.
Per alcune sculture in legno ho utilizzato colori speciali che ricreano l’effetto del rame; passandovi in seguito uno speciale acido si possono creare parti verde rame producendo quindi una finta ossidazione e lasciando altri punti rosso rame. L’effetto è molto particolare perché le sculture sembrano in metallo.
Amo anche dipingere gli affreschi sul cemento fresco, perché questo fa sì che i colori persistano.

Quali progetti hai per il futuro della tua attività artistica?

Continuerò a sperimentare. Penso di dedicarmi alla ceramica perché mi affascina per la sua duttilità. Mi piace l’idea di potere creare ciò che desidero.